La solitudine io non la conosco
ma è quella che mia sorella
porta nei suoi aridi giorni
Le è entrata nel cuore un mattino d'aprile
e non ne è più uscita
Piano piano
lei è scomparsa dalla mia vita
e dalle vite di tutti
Io vivevo
mangiavo
soffrivo
sorridevo
amavo
Per me passavano le stagioni
e i temporali
Lei no
lei era arrabbiata
indurita
giudice implacabile dei giorni
e delle vite degli altri
Sola.
Ora il niente nel suo cuore
si è mangiato le sue ore.
E a lei non rimane
che guardare da lontano
Io sono vecchio
e do le spalle al mondo
ma non ci sono rughe
nel cuore mio
La mia mano
stringe ancora forte
colei che è sempre al fianco mio
e ancora e sempre riempie d'amore
le buche sotto i passi miei
(C) Sara Cicolani -
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