16 mag 2016

Sono un malato raro

Io che avevo il mondo in mano e mi sentivo un re
Camminavo ballavo correvo toccavo
speravo in un futuro che ora non c'è
una notte un brutto sogno me lo ha portato via
ed io son qui in resa alla nostalgia

Una malattia che non sanno dirti cos'è 
che giorno dopo giorno si prende un pezzo di me
Il corpo cede, il respiro affanna, 
la mano si ferma e i piedi con lei
Dicono che il midollo non c'è e non sanno il perché
Dicono che le analisi son di uno che ormai più vita non ha

In silenzio ho pianto lacrime di pietra 
per non sembrare un debole, fragile e pigro visionario
Ma mi han dato del folle, disperato, pazzo e malato immaginario 

Come se la colpa fosse mia
e han lasciato solo il loro giocattolino rotto 
in un corpo che non ne vuol più sapere di me

Niente più mamma, niente più papà
niente sorelle, fratelli, niente amici
niente di quello che prima c'era ora c'è 
niente a parte te

Ed io sono qua senza nessuno questa è la verità
Il male più male è la loro estraneità
Sono un malato raro è questa la mia fragilità
dalla sera alla mattina in una casa che troppe pareti ha

Un'unica felicità ... te
te l'amore di una vita
che non hai mollato mai
la tua mano che tiene la mia 
e un sorriso che mi solleva il cuore
ogni istante che non va

Credevo di essermi abituato a questa triste realtà
ma ieri il mio cuore senza saperlo mi ha lasciato qua

Te torni e mi racconti una tipica scena di semplice familiarità
un uomo una donna un bimbo e un piccolo cane
sorridenti e felici in una macchina 
dove cantano allegri

Ho avuto un colpo al cuore
della vita non ho più niente
tutto questo non sarà più per me

Niente più mamma, niente più papà
niente sorelle, fratelli, niente amici
niente di quello che prima c'era ora c'è 
niente a parte te

Ed io sono qua senza nessuno questa è la verità
Il male più male è la loro estraneità
Sono un malato raro è questa la mia fragilità
dalla sera alla mattina in una casa che troppe pareti ha

Non ho più niente
niente a parte te


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